#Recitationes: Ida Vitale
Mese di maggio
Io scrivo, scrivo, scrivo
e non arrivo a nulla, a nessuno;
le parole di me hanno paura
come colombe, crepitano sorde,
si radicano al loro grumo scuro,
prevalgono con scrupolo finissimo
sull’innegabile stupore:
ben più dell’imprecisa scritta ombra
m’importa più d’amarti.
*
Grillo
Nel chiaro della notte
canta il grillo, non l’uomo,
in qualunque giardino
dove s’affaccia il paradiso.
Aspro sale sonoro
e insieme soave gelsomino
che cresce e crea il viavai dell’orizzonte;
è stella e la sua eco
silenzio e straordinario cantico,
segreta consonanza
dove tutti i limiti concordano.
*
Giardino d’inverno
La prima emozione
fu l’odore di terra
bagnata, scura e fredda
in un mondo di vetro.
In quei vasi, le piante
non conosciute, nuove
mi guardano d’acchito
come esseri benigni
a chiedermi rispetto
dandomi il loro affetto.
Vado in un nuovo regno
dove un viticcio avanza,
s’afferra alla mia mano,
e tutto è assai diverso
e fragrante è la felce.
Ma è fosco questo avo.
Poesie tratte da Pellegrino in ascolto, Bompiani Capoversi, 2020.