3 ottobre 1922. Buon compleanno, Raffaele La Capria!
Raffaele La Capria nasce a Napoli il 3 ottobre del 1922. È uno scrittore, sceneggiatore e traduttore italiano. Autore di Ferito a morte, è una delle voci più significative della letteratura italiana del ‘900.
Dopo essersi laureato in giurisprudenza all’Università di Napoli nel 1947 e dopo aver soggiornato in Francia, Inghilterra e Stati Uniti, nel 1950 si è trasferito a Roma[1]. Nel 1957 ha frequentato a Harvard l’International Seminar of Literature.
Collabora alle pagine culturali del Corriere della Sera: Dal 1990 è condirettore della rivista letteraria Nuovi Argomenti[2]. È autore di radiodrammi per la Rai. È stato anche co-sceneggiatore di molti film di Francesco Rosi, tra i quali Le mani sulla città (1963) e Uomini contro (1970) e ha collaborato con Lina Wertmüller alla sceneggiatura del film Ferdinando e Carolina.
Nel 1961 vinse il Premio Strega per Ferito a morte. Nel settembre del 2001 ha ricevuto il Premio Campiello alla carriera e nel 2002 gli viene assegnato il Premio Chiara, sempre alla carriera. Nel 2005 vinse il Premio Viareggio per la raccolta L’estro quotidiano. Nel 2011 gli è stato assegnato il premio Alabarda d’oro alla carriera per la letteratura; nel 2012 il Premio Brancati.
È sposato con l’attrice Ilaria Occhini.
Nella sua carriera La Capria ha pubblicato oltre venti libri.
Ha esordito con il romanzo Un giorno d’impazienza nel 1952. Il suo secondo libro, Ferito a morte, è uscito quasi dieci anni dopo, nel 1961, ha vinto il Premio Strega ed è il suo romanzo più noto.
Nel 1982 ha raccolto i tre romanzi Un giorno d’impazienza, Ferito a morte e Amore e psiche (1973) nel volume Tre romanzi di una giornata.
Ha pubblicato anche raccolte di racconti come La neve del Vesuvio, Fiori giapponesi (1979), il racconto Colapesce (1997) e si è dedicato molto alla saggistica, pubblicando, tra gli altri, False partenze (1964), Il sentimento della letteratura (1997) e un’autobiografia, Cinquant’anni di false partenze (2002). Altri suoi scritti (come le raccolte La mosca nella bottiglia, Lo stile dell’anatra e La bellezza di Roma) sono di tipo civile. Nel 2003 le opere di Raffaele La Capria sono state pubblicate in un volume della prestigiosa collana “I Meridiani”, a cura di Silvio Perrella; una nuova edizione riveduta e aggiornata, in due volumi, è stata pubblicata nel 2015.
La Capria ha anche tradotto opere per il teatro di autori come Jean-Paul Sartre, Jean Cocteau, T. S. Eliot, George Orwell ecc. e introdotto o prefato edizioni di opere di Ignazio Silone, Giosetta Fioroni, Giuseppe Patroni Griffi, Antonio Ghirelli, Furio Sampoli, Randall Morgan, Damiano Damiani, Eduardo De Filippo, Ruggero Guarini, Sandro Veronesi, Stendhal, Predrag Matvejević e Stefano Di Michele.
Fonte:
Wikipedia